La maison de Filip

''Passione, dedizione, ma soprattutto coraggio! Credo che il coraggio sia il nostro punto forte, è quello che ogni giorno mettiamo in campo per potare a termine i nostri obbiettivi''

Gioiellato non appena all’interno delle porte del centro storico di Trento si trova “La maison de Filip”, un piccolo ristorante di soli 24 posti che sta affascinando tutti i “gourmand” e i turisti più curiosi.

Staff molto giovane e concetto gastronomico che fonda le sue radici sullo studio del design e dell’equilibrio visivo.

A completare il bouquet, una cucina completamente “a vista open space”.

A “La maison de Filip” non c’è spazio per una mente che fa del pregiudizio e del preconcetto dei caposaldi, perché Filippo Sartori -patron classe 1992 e maitre di sala-, assieme al suo staff, vuole farti vivere un’esperienza spensierata e concretizzata sullo “stare bene”.

Si, ci tiene molto a far “stare bene” il suo ospite e lo dimostra accessoriando il locale di comfort non poco scontati; uno su tanti un piccolo cassetto che sfila da sotto al tavolo dove vengono adagiate le posate.

Stile minimalista, libero da arzigogoli e da orpelli.

Poi abbiamo Chef Nicola Bonadiman , che propone una cucina leggera, piacevole, dove l’occhio non solo vuole la sua parte ma anzi, cerca di essere il primo assaggiatore a dare la sua opinione. Ma d’altronde “il ragazzo”, vanta una carriera a fianco degli dèi della ristorazione.

Al suo fianco un giovanissimo sous chef di soli 23 anni, Francesco Pallaoro (che ci andrà a preparare un ragù di agnello, battuto a mano, che mi rimarrà nel cuore).

Nicola e Francesco propongono un menù “a la carte”, composto da tre antipasti, tre primi, tre secondi e tre dolci e tre menù a degustazione.

  • Terra=carne
  • Acqua= pesce
  • Aria= proposta (apprezzatissima) vegetariana

La degustazione viene estrapolata dal menù

Poi abbiamo Davide Decarli, il Cicerone, che ci accompagna per tutto il pasto e seleziona una cantina vini che punta alla valorizzazione del piccolo produttore.

 

Quindi a Trento non si mangiano solo canederli… Direi proprio di no!

Ciao Filippo! La maison de Filip…

Passione, dedizione, ma soprattutto coraggio! Credo che il coraggio sia il nostro punto forte, è quello che ogni giorno mettiamo in campo per portare a termine i nostri obiettivi.

Arriviamo da un periodo buio, quello del Covid, quindi non è facile, tantomeno nel contesto della città di Trento.

Ma noi combattiamo e andiamo avanti a testa bassa.

Immagino non sia facile, anche perché la vostra proposta gastronomica è completamente fuori dagli schemi.

Credo che comunque, chi viene a pranzo o a cena da voi, resti molto soddisfatto.

Ma dimmi: Percorso formativo e fattibilità di risultato…quanto importanti sono lo studio e la ricerca?

Mah Carlo, io sono partito dalla scuola alberghiera, mi sono poi diplomato in un istituto tecnico alimentare ed infine mi sono laureato in scienze e tecnologie alimentari e della ristorazione presso l’Università degli studi di Milano. 

Studio e ricerca sono fondamentali per gettare le basi di un progetto ed essenziali per mantenerne strette le redini!

Il vostro concetto gastronomico…quante influenze e quante idee si fondono?

Il nostro concetto si basa su una cucina molto diretta, moderna, minimale la definirei.

Poche le proposte ma precise e studiate al dettaglio! 

Acqua, terra e aria sono i percorsi che ci contraddistinguono, ovvero pesce, carne e vegetariano. I piatti sono in totale 9, 1 per tipologia suddivisi in antipasti primi e secondi.

Concludiamo con “dulcis in fundo” e i nostri 3 dessert.

Staff giovanissimo, dinamicità o riflessione?

Staff under 30, dinamicità, riflessione, passione, dedizione e professionalità, credo siano questi gli aggettivi che userei per definirci, ma le nostre 2 parole chiave sono: squadra e ambizione! 

Tutti lavorano con massima ambizione nel migliorarsi ogni giorno e nel tentare di stupire la nostra clientela con i piatti che proponiamo.

Ricerca e sperimentazione sono all’ordine del giorno appunto!

Andate sempre d’accordo?

Ti direi di si, abbiamo deciso di trasformare i problemi in soluzioni e questo ci aiuta molto ad andare tutti nella stessa direzione

Il pane, portata o alimento da tutto pasto?

La nostra pagnotta ed i nostri grissini volutamente li serviamo dopo i nostri aperitivi di benvenuto, appena prima dell’antipasto. Crediamo possa essere utilizzata principalmente da accompagnamento all’antipasto, quindi la definirei quasi una portata, più che un alimento da tutto pasto.

Tradizione ed innovazione…che mi dici?

Potrei dire più innovazione e sperimentazione che tradizione, anche se in ogni menù studiamo e lavoriamo materie prime trentine.

Ecco, magari abbinate e servite con prodotti di altre regioni o addirittura stati.

Quindi direi un 75% innovazione e un 25% tradizione, la definirei tradizione moderna.

Proposta vini…come scegliere il prodotto e quanto valore viene dato al territorio?

La nostra carta vini è una piccola pergamena da scoprire, poche le etichette e per lo più di piccoli e giovani produttori.

Il Trentino fa da padrone, ma spaziamo anche con alcune proposte italiane ed europee.

Poi abbiamo anche qualche proposta oltre oceano, mi viene da ricordare il Malbec argentino!

Il vino, la maggior parte delle volte, viene scelto da noi per il cliente, il quale si lascia consigliare ed indirizzate.

Filippo è stato un piacere.

Ci vediamo, magari, in qualche evento tematico al PuntoTaste.

Ciao Carlo, certamente, alla prossima!